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Comunicato stampa - 15/12/2022

Macchine per ceramica: crescita del fatturato pari al 5,2% nel 2022

Secondo i preconsuntivi elaborati da MECS - Centro Studi Acimac, il giro d’affari del settore delle tecnologie per la ceramica tiene e sale del 5,2%, attestandosi a 2 miliardi e 164 milioni di euro. Quattro i mesi di produzione assicurata nel 2023

Nonostante un anno complicato per diversi fattori, il settore delle tecnologie e delle forniture per la ceramica chiude il 2022 con un dato in crescita: secondo le stime sui preconsuntivi elaborati dal MECS - Centro Studi Acimac, il giro d’affari dell’intero comparto ammonterà a 2 miliardi e 164 milioni di euro, segnando un +5,2% rispetto al 2021.

 

Crescono, rispetto all’anno passato, sia l’export sia la domanda interna.  Le vendite all’estero, da sempre traino del settore, raggiungeranno un giro d’affari pari a 1 miliardo e 618 milioni di euro, con un +5% rispetto all’anno scorso. Il mercato italiano fa segnare un +6%, con un fatturato totale di 546 milioni di euro.

 

“Senza la doppia tenaglia del caro energetico e dei ritardi nella componentistica – dichiara Paolo Lamberti, presidente di Acimac -, commenteremmo un anno florido sotto tutti i punti di vista, invece abbiamo una prestazione di settore “strozzata”, anche se comunque positiva. Le avvisaglie le avevamo notate anche un anno fa: al momento ci troviamo in una situazione di generale “salute”, ma in un contesto di filiera dove hanno tutti la febbre. Auspichiamo che nel 2023 la supply chain delle materie prime possa riprendere a pieno regime, e che il rincaro energetico possa venire anestetizzato. Le sensazioni, comunque sul 2023 non sono positive, a livello generale”.

 

L’emergenza energetica di quest’anno, aggravata anche dal conflitto tra Russia e Ucraina, ha accelerato l’esigenza per le aziende clienti di dotarsi di tecnologie improntate all’efficientamento energetico: il settore è già pronto a fare la sua parte, con un’ampia gamma di soluzioni adatte per una produzione più sostenibile, come la fiera Tecna ha dimostrato in lungo e in largo. Ma, almeno sul piano nazionale, Acimac chiede al Governo nuovi incentivi che aiutino le aziende a dotarsi di tecnologie di Industria 4.0, unica via per agevolare la transizione energetica.

 

Intanto il comparto segna 4 mesi di produzione assicurata nel 2023.

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